Leggi il seguente articolo di Calcini in cui presenta il lavoro di una ricerca sull’italiano televisivo condotta da cinque università italiane. Poi rispondi alle domande.
Come è cambiata la lingua italiana con la televisione?
“L’italiano in tivù? A dispetto delle apparenze si scopre che non è poi così male. Ad affermarlo una ricerca condotta per due anni da 40 ricercatori di 5 università italiane, che hanno selezionato, trascritto e analizzato con metodo scientifico decine di ore di programmi, per tracciare le evoluzioni della lingua italiana in 30 anni di tv. […]
«Ãˆ la prima volta che l’evoluzione dell’italiano in tv viene analizzata con criteri scientifici» spiega la professoressa Ilaria Bonomi, coordinatrice della ricerca finanziata dal Ministero e responsabile del dipartimento di Filologia Moderna della Statale di Milano. Si sono individuati diversi generi televisivi analizzati rispettivamente dall’Università di Catania (soap opera e fiction), della Tuscia (linguaggio scientifico e politico), di Milano (notiziari), Genova (intrattenimento) e Firenze con la funzione di coordinare e preparare un corpus definito LIT (Lessico italiano televisivo).
Alla fine, che lingua italiana ne è risultata? «Per esempio, per l’informazione il catastrofismo non è giustificato – spiega la Bonomi –. Quello dei notiziari è un parlato serio semplice. Comunque in 30 anni di tv c’è stata un’evoluzione verso la spettacolarizzazione, il cercare l’attenzione del pubblico, la sua complicità . Si dà più spazio al parlato dei cittadini, c’è più oralità e spontaneità ». E così generi come la fiction tv hanno sempre più adottato un italiano colloquiale, mentre i programmi per ragazzi mantengono un discorso costruito. I programmi contenitore hanno virato verso una conversazione spettacolarizzata, al pari del linguaggio della politica che negli ultimi 15 anni è diventato meno specializzato e più ‘generalista’, col rischio di diventare «contenutisticamente vacuo ma economicamente interessante». Promossi i programmi di divulgazione scientifica a patto però che «dalla dimensione di spettacolo non si passi a quella del fantastico». «Fino al ’76 la tv ha svolto un ruolo guida nella lingua, poi si è sempre più avvicinata allo standard della lingua parlata. Uno standard medio che possiamo definire buono».
Brano tratto dall'articolo "Sorpresa: l'italiano tv promosso da 5 atenei" di Angela Calvini, Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della CEI, Giugno 2009
Scegli la risposta giusta.
Quale era l’obiettivo della ricerca?
Che cos’è il LIT (Lessico dell’Italiano Televisivo)?
Come è cambiata la lingua della TV negli ultimi trent’anni?