12 ottobre 1896 – Eugenio Montale nasce a Genova da una famiglia borghese: il padre Domenico è proprietario di una piccola ditta commerciale e possiede una villa a Monterosso, nelle Cinque Terre.
La nascita
12 ottobre 1896 – Eugenio Montale nasce a Genova da una famiglia borghese: il padre Domenico è proprietario di una piccola ditta commerciale e possiede una villa a Monterosso, nelle Cinque Terre.
Non può frequentare il liceo
Montale trascorre l'infanzia e l'adolescenza a Monterosso. A causa della salute delicata non può frequentare il liceo classico che richiederebbe un impegno troppo severo e deve ripiegare sugli studi tecnici.
Studia per diventare baritono
Prende il diploma di ragioniere e inizia a studiare canto per diventare baritono ma interrompe il percorso dopo un anno con la morte del suo maestro, Ernesto Sivori. Frequenta le biblioteche e legge moltissimo sotto la guida di Marianna, la sorella maggiore iscritta alla facoltĂ di Lettere e studiosa di filosofia.
Al fronte in Trentino
Con lo scoppio della guerra viene richiamato alle armi e inviato alla scuola ufficiali di Parma. Qui conosce Sergio Solmi, poeta e studioso di Leopardi, che in seguito lo introdurrĂ nell’ambiente degli intellettuali torinesi raccolti intorno a Pietro Gobetti. Svolge il servizio militare al fronte, in Trentino, con il grado di sottotenente di fanteria.
Torna a Genova
Tornato a Genova, diventa amico del poeta Camillo Sbarbaro e di altri esponenti della vita culturale della cittĂ . Inizia importanti collaborazioni: con il periodico letterario Primo Tempo, diretta da Sergio Solmi e dallo scrittore e critico Giacomo Debenedetti; con Il Baretti, la rivista antifascista diretta da Piero Gobetti.
Un intellettuale antifascista
Firma il Manifesto degli intellettuali Antifascisti promosso da Benedetto Croce. Esce il suo primo libro di poesie Ossi di seppia, pubblicato sul settimanale di Piero Gobetti La rivoluzione liberale. Sul primo numero della rivista di Gobetti (gennaio 1925) Montale pubblica il saggio Stile e tradizione, in cui lancia il tema della ricerca di una poetica nuova, capace però di confrontarsi con la classicità .
L’incontro con Italo Svevo
In questo periodo legge le opere di Italo Svevo e scrive un articolo Omaggio a Italo Svevo – pubblicato sulla rivista di cultura e arte Esame – che segnala per la prima volta in Italia la presenza del grande scrittore triestino. Proprio gli articoli di Montale daranno inizio alla sua fortuna nel nostro paese e in Europa. Svevo ospiterĂ Montale a Trieste, dove gli farĂ incontrare Umberto Saba.
Si trasferisce a Firenze
Dopo anni di lavoro precario è assunto in pianta stabile come redattore presso la casa editrice fiorentina Bemporad e deve trasferirsi a Firenze.
Dirige il Gabinetto Vieusseux
Viene nominato direttore della Biblioteca del Gabinetto scientifico-letteraio Vieusseux.
Al caffè delle Giubbe Rosse
Frequenta il caffè delle Giubbe Rosse, luogo di ritrovo degli intellettuali fiorentini, dove conosce Elio Vittorini, Carlo Emilio Gadda, Salvatore Quasimodo, Gianfranco Contini e tanti altri scrittori, critici e poeti. Collabora alle riviste Solaria e Pegaso. Conosce anche Drusilla Tanzi (detta Mosca a causa della forte miopia), moglie del critico d'arte Matteo Marangoni, che diventerà la sua compagna.
Conosce Clizia
Incontra Irma Brandeis, studiosa di Dante, che con il nome di Clizia diventerĂ la protagonista di alcune famose poesie.
Deve lasciare il Vieusseux
E' costretto a lasciare la direzione del Gabinetto Viesseux perchè non è iscritto al partito fascista; durante la guerra si guadagnerà da vivere facendo traduzioni e scrivendo articoli per varie riviste fra cui Campo di Marte, diretta da Alfonso Gatto e Vasco Pratolini.
Pubblicazioni importanti
Esce Le Occasioni, la sua seconda raccolta di poesie. Collabora al progetto di Vittorini Americana e nel 1942, per l'editore Bompiani, pubblica la splendida traduzione di Storia di Billy Bud, di Herman Melville. A Lugano, grazie all'amico e critico Gianfranco Contini, esce Finisterre, la prima serie di poesie che confluiranno poi nella terza raccolta La bufera e altro, pubblicata nel 1956 da Neri Pozza.
Con Saba e Levi
Ospita nella sua casa Umberto Saba e Carlo Levi, perseguitati per motivi razziali.
S’ impegna in politica
Per un breve periodo si iscrive al partito d'Azione e lavora per il Comitato di Liberazione della Toscana.
A Milano
Si trasferisce a Milano dove lavora come redattore al Corriere della Sera. Pubblica il Quaderno di traduzioni, dove traduce e interpreta grandi poeti inglesi come Shakespeare, Blake, Pound, Eliot.
Diventa critico musicale
Diventa critico musicale per il Corriere dell'Informazione.
Nuove pubblicazioni
Pubblica La Bufera e altro e pochi mesi dopo la raccolta di prose La farfalla di Dinar.
Riceve la laurea honoris causa
L’UniversitĂ di Milano gli assegna la laurea honoris causa. In seguito lo stesso riconoscimento gli verrĂ conferito dall’UniversitĂ di Cambridge (1967) e dall’UniversitĂ di Roma (1974).
Sposa Drusilla
Sposa Drusilla Tanzi, che muore però l'anno dopo.
Opere e incarichi politici
Il Presidente della Repubblica Saragat lo nomina senatore a vita.
Un omaggio alla moglie perduta
Dopo anni di silenzio, pubblica Satura, la sua quarta raccolta di poesie che contiene anche gli Xenia, dedicati alla moglie morta.
Riceve il premio Nobel
Gli viene conferito il il premio Nobel per la letteratura. In quell'occasione, presso l'Accademia di Svezia, pronuncia il discorso E' ancora possibile la poesia? Le UniversitĂ di Milano e di Roma gli avevano giĂ assegnato la laurea honoris causa.
Anni di intensa attivitĂ
Pubblica Sulla poesia, che raccoglie i suoi interventi di critica e poetica (1976) e continua instancabilmente a scrivere: nel 1973 esce Diario del '71 e del '72, nel 1977 Quaderno di quattro anni e, con Mondadori, Tutte le poesie, a cui segue nel 1980, con Einaudi, l'edizione critica L'opera in versi, a cura di Rosanna Bettarini e Gianfranco Contini.
La morte
12 settembre 1981 – Muore a Milano nella casa dove vive da solo dopo la morte della moglie. In quello stesso anno esce, postuma, la raccolta scritti musicali Prime alla Scala.