Cronologia

Nasce a Zacinto

1778

6 febbraio 1778 – Ugo Foscolo nasce nell’isola greca di Zante (che il poeta celebrerà in un famoso sonetto con l’antico nome di Zacinto), all’epoca sotto il dominio di Venezia. Il padre è Andrea Foscolo, medico di vascello, la madre Diamantina Spathis; è il maggiore di quattro figli: Rubinia, Gian Dionisio (detto Giovanni) e Costantino Angelo, cresimato con il nome di Giovanni. Viene chiamato Niccolò, come il nonno paterno; il nome Ugo, che il poeta sceglierà di portare fin dalla giovinezza, risale a un mitico antenato ritenuto fondatore di Rialto.

A Spalato

1784

La famiglia si trasferisce a Spalato, dove Ugo studia presso il seminario arcivescovile

Muore il padre

1788

Il 24 ottobre il padre muore e Ugo torna a Zante. Continua gli studi, ma si mostra ribelle e svogliato; un anno dopo la madre si trasferisce a Venezia.

A Venezia

1793

Ugo raggiunge la madre a Venezia. Inizia a frequentare le scuole di San Cipriano a Murano dove ha modo di seguire le lezioni dell’abate Angelo Dalministro, linguista ed editore, che incoraggia i suoi interessi letterari. Studia i classici, la letteratura del Settecento e, sotto la guida del bibliotecario Jacopo Morelli, frequenta con grande assiduità la biblioteca Marciana.

Frequenta i salotti letterari

1794 - 1796

È introdotto da Morelli nei più importanti salotti letterari veneziani, fra cui quello della nobildonna Isabella Teotochi Albrizzi, scrittrice di origine greca, che Foscolo menzionerà con l’appellativo saggia Isabella.Qui ha modo di conoscere il poeta Ippolito Pindemonte,
(a lui dedicherà il carme Dei Sepolcri) Melchiorre Cesarotti, noto per aver tradotto i Canti di Ossian[1] e un gruppo di letterati interessati alle idee rivoluzionarie provenienti dalla Francia.



[1]Il letterato Melchiorre Cesarotti è il primo a tradurre in italiano i Canti di Ossian; la sua traduzione, che vide la luce nel 1763, venne molto apprezzata e influenzò la poetica di Alfieri, Foscolo, Pindemonte, Monti e Leopardi. I Canti, opera dello scrittore scozzese James Macpherson, sono un falso letterario. Macpherson, infatti,raccoglie e traduce antichi canti gaelici e li attribuisce a un leggendario cantore chiamato Ossian. Temi principali dell’opera, cari ai romantici, sono l’originaria bontà del genere umano, le virtù dei cavalieri, gli amori infelici, a cui fanno da sfondo paesaggi notturni, cupi e spettrali.

Campoformio e l’esilio a Milano

1797

Compone e mette in scena la tragedia Tieste. In seguito al trattato di Campoformio, con il quale Napoleone Bonaparte cedeva Venezia all’Austria. Foscolo, che aveva visto in lui un liberatore e si era arruolato nelle sue armate, deluso e amareggiato abbandona la città e si reca a Milano, capitale della Repubblica Cisalpina. Qui conosce i poeti Giuseppe Parini e Vincenzo Monti, sposato con Teresa Pilker, di cui s’innamora. Scrive l’ode A Bonaparte liberatore.

Viene ferito in battaglia

1798

Collabora al periodico giacobino Il Monitore Italiano, che ben presto viene soppresso da Napoleone. Quando la Francia dichiara guerra all’Austria, si arruola nella Guardia Nazionale e combatte di nuovo a fianco dei Francesi; nella battaglia di Cento viene ferito a una gamba. Esce la prima edizione del romanzo Ultime lettere di Jacopo Ortis.

Scrive la prima grande Ode

1800

Durante l’assedio di Genova, scrive l’ode A Luigia Pallavicini caduta da cavallo. Svolge numerose missioni in Lombardia, Emilia e Toscana e vive intense storie d’amore: a Firenze con Isabella Roncioni, a Milano con Antonietta Fagnani Arese.

Un terribile lutto

1801

Il fratello Giovanni si suicida per sottrarsi a un processo per debiti di gioco.

Successi e delusioni

1802

In occasione dei Comizi di Lione che di fatto sanciscono la fine della Repubblica Cisalpina, scrive l’Orazione a Bonaparte, dove esprime la sua profonda delusione per la svolta politica della Francia. Pubblica per la prima volta Ultime lettere di Jacopo Ortis, e scrive l’ode All’amica risanata; esce la prima edizione delle Poesie.

Vive in Francia

1804

Si arruola come capitano di fanteria nella divisione italiana che partecipa al progetto di far sbarcare Napoleone in Inghilterra e soggiorna in Francia per due anni. Qui conosce l’inglese Fanny Hamilton e ha da lei una figlia, Mary, che Foscolo chiamerà sempre Floriana. A Parigi conosce il giovane Alessandro Manzoni.

Fa ritorno in Italia

1806

Foscolo torna a Milano. Scrive il carme Dei Sepolcri.

Insegna eloquenza all’Università

1808

Ottiene la cattedra di eloquenza all’Università di Pavia che era stata del poeta Vincenzo Monti. Un anno dopo – la cattedra era stata soppressa il 15 novembre 1808 nel quadro di un riordino generale degli studi - pronuncia l’orazione inaugurale Dell’origine e dell’ufficio della letteratura e tiene alcune lezioni.

Tempi difficili

1809 - 1811

Entra in contrasto con la cerchia di intellettuali milanesi che fanno capo a Vincenzo Monti a causa delle sue idee riguardo alla funzione civile ed educativa della letteratura e dei suoi atteggiamenti contrari alla politica di Napoleone. Scrive la tragedia Aiace, fortemente critica nei confronti dell’Imperatore dei Francesi, riconoscibile nella figura del feroce dittatore Agamennone. La tragedia non ha successo e Foscolo lascia Milano per Firenze.

Il felice soggiorno fiorentino

1811 - 1813

A Firenze trascorre anni sereni nella villa di Bellosguardo. Qui traduce Viaggio sentimentale dello scrittore inglese Laurence Sterne e inizia a comporre Le Grazie che verranno pubblicate a Pisa nel 1813 insieme a Notizia intorno a Didimo Chierico. Torna a Milano nel novembre 1813, quando la caduta di Napoleone è ormai alle porte.

Si rifugia in Svizzera

1815

Quando Napoleone fugge dall’Isola d’Elba, il governo austriaco chiede agli ufficiali del Regno d’Italia un giuramento di fedeltà. Foscolo rifiuta e si rifugia in Svizzera. Qui pubblica una nuova edizione delle Ultime lettere di Jacopo Ortis.

Si stabilisce a Londra

1816

S’imbarca per l’Inghilterra e si stabilisce a Londra dove è già conosciuto e apprezzato.

Scrive su riviste prestigiose, tiene conferenze, collabora all’edizione di classici italiani.

Gli intellettuali inglesi lo accolgono con calore ed entusiasmo, ma ben presto, a causa del carattere irritabile e stravagante, Foscolo crea il vuoto intorno a sé.

Scrive importanti saggi

1818

A partire dal 1818, scrive importanti studi critici come il Saggio sulla letteratura contemporanea in Italia (1818), i Saggi su Petrarca(1823), il Saggio sulle epoche della linguaitaliana(1824), il Discorso sul testo della Commediadi Dantee il Discorso sul Decamerone (1825).

In carcere per debiti

1824

Conduce una vita dispendiosa, superiore alle sue possibilità e per un breve periodo finisce in carcere per debiti. Una volta libero, per sfuggire ai creditori è costretto a vivere sotto falso nome nei quartieri più miseri e malsani di Londra, dove si ammala di tubercolosi.

La fine

1827

10 settembre 1827 – Muore a Chiswick, vicino a Londra,amorosamente assistito dalla figlia Floriana che dal 1822 era andata a vivere con lui. Anni dopo (1871) il suo corpo verrà trasferito a Firenze, nella Chiesa di Santa Croce.