Si trasferisce con il padre a Urbino, presso la corte di Guidobaldo II della Rovere dove perfeziona la sua educazione studiando insieme al principe ereditario Francesco Maria. Si trasferisce poi a Venezia, al seguito del padre che vi pubblica il suo Amadigi,e dove il ‘Tassino’ come veniva chiamato all’epoca, inizia a scrivere il Gierusalemme. All’Università di Padova inizia a frequentare, secondo la volontà del padre, i corsi di diritto; presto, però, cambia idea e frequenta corsi di eloquenza e filosofia, dove ha modo di conoscere la Poetica di Aristotele[1].Nel 1562, a soli diciott’anni (e, a quanto egli stesso afferma, contro la volontà paterna), pubblica il suo primo titolo a stampa: il Rinaldo, poema cavalleresco ispirato alle gesta giovanili del celebre paladino; vi premette un’importante Prefazione ai lettori, che costituisce il suo primo manifesto di poetica.
[1]Poetica è un trattato di Aristotele, scienziato e filoso greco vissuto fra il 384 e il 322 a. C. Nella Poetica Aristotile prende in esame la tragedia e l’epica, distinguendo l’arte dall’ etica e dalla morale. Probabilmente veniva presa in esame anche la commedia, ma il testo è andato perduto.