Cronologia

Nascita di Verga

1840

2 settembre – Giovanni Carmelo Verga nasce a Catania. E’ il primogenito di un’agiata famiglia borghese con tradizioni nobiliari, letterarie e liberali.

La giovinezza e gli studi

1851 - 1860

Studia privatamente sotto la guida del sacerdote Antonio Abate, di idee liberali e romantiche, che esercita notevole influenza sulle sue prime composizioni giovanili. Nel 1857 scrive il suo primo romanzo – Amore e Patria rimasto inedito e l’anno successivo si iscrive alla facoltà di legge a Catania. Durante la spedizione dei Mille partecipa in prima persona alla lotta per la liberazione di Catania. Abbandona gli studi giuridici e si dedica al giornalismo che pratica seguendo l'idea risorgimentale dello scrittore come agitatore e diffusore di idee: fonda il settimanale Roma degli italiani, schierato a favore dell’Unità d’Italia, e collabora con la rivista letteraria Italia contemporanea.

Le prime pubblicazioni

1861 - 1863

Pubblica il romanzo storico I carbonari della montagna (1861), ispirato alle vicende della seconda guerra d’indipendenza. Sulla rivista fiorentina La nuova Europa, esce a puntate il suo terzo romanzo – Sulle lagune (1863) – ambientato a Venezia, all’epoca ancora sotto il dominio austriaco. Sulle lagune racconta la storia d’amore – destinata a concludersi tragicamente – tra un militare austriaco e una giovane veneziana.

Il soggiorno a Firenze

1865 - 1869

Inizia a compiere frequenti viaggia a Firenze, allora capitale del Regno e centro della vita politica e culturale italiana; nel 1869 si trasferisce definitivamente nella città. Il soggiorno a Firenze è molto importante e significativo per Verga: legge i romanzi di Eugéne Sue [1] e Alexandre Dumas [2], conosce Giovanni Prati e Aleardo Aleardi, poeti e patrioti, frequenta i salotti mondani, stringe amicizia con lo scrittore Luigi Capuana, anche lui originario di Catania, con il poeta Francesco Dall’Ongaro e la scrittrice friulana Caterina Percoto esponenti della cosiddetta “letteratura rusticana”. Da questa ricca esperienza di vita, Verga attinge idee per nuovi romanzi: nel 1866, a Torino, pubblica Una peccatrice e inizia a scrivere Storia di una capinera. Il soggiorno fiorentino è importante anche per i risvolti linguistici: lo scrittore siciliano infatti arricchisce la propria competenza comunicativa grazie alla conoscenza diretta del toscano parlato, acquistando nuova scioltezza espressiva e maturando la convinzione che «ascoltando, ascoltando, si impara a scrivere», come dirà in un’intervista giornalistica della maturità.



[1] Eugène Sue (Parigi, 26 gennaio 1804 – Annecy, 3 agosto 1857) è uno scrittore francese, noto soprattutto per i suoi romanzi carattere sociale. Fra i più famosi, I misteri di Parigi e L'ebreo errante.

[2] Alexandre Dumas padre (Villers-Cotterêts, 24 luglio 1802 – Puys, località di Dieppe, 5 dicembre 1870), considerato il maestro del romanzo storico e del teatro romantico, è famoso soprattutto per aver scritto Il conte di Montecristo e la cosiddetta trilogia dei moschettieri (I tre moschettieri, Vent'anni dopo, Il visconte di Bragelonne).

Un grande successo

1871

Esce Storia di una capinera che riscuote grande successo.

A Milano

1872

Verga, che ha ormai raggiunto la notorietà, decide di trasferirsi a Milano, patria della grande editoria. L'esperienza milanese è forte, incisiva, ricca di stimoli. Frequenta gli scrittori della Scapigliatura fra cui Arrigo e Camillo Boito, Emilio Praga e Ugo Tarchetti, legge i naturalisti francesi come Balzac, Zola e Flaubert, che incontra di persona.

Critica alla società borghese

1873

Scrive nuovi romanzi a sfondo erotico – Eva, Tigre reale, Eros – ispirati anche ad alcune sue esperienze private, in cui denuncia la corruzione e l’ipocrisia della società borghese. L' uscita di Eva è accompagnata da polemiche e accuse di immoralità.

Il cambiamento

1874

Pubblica Nedda, ambientata in Sicilia; è la prima opera di genere rusticano scritta da Verga e rappresenta un cambiamento molto deciso rispetto alle tematiche da lui trattate in precedenza.

La svolta "verista"

1877 - 1878

Nella vita di Verga accadono fatti molto importanti che segnano una svolta definitiva nella sua concezione della letteratura: giunge a Milano Luigi Capuana, lo scrittore siciliano suo amico, e insieme iniziano ad approfondire le opere dei naturalisti francesi; in Francia esce L’assommoir (L’ammazzatoio) di Emile Zola, un romanzo che desta grande scandalo per la durezza con cui racconta una vicenda di degrado e alcolismo. Verga, Capuana e ad altri scrittori, critici e giornalisti, danno vita a un gruppo culturale che si propone di rompere con il romanzo di stile manzoniano e di fondare, sull’esempio della Francia, una nuova tendenza che verrà chiamata “verismo” o “realismo”.

Gli anni fecondi

1880 - 1883

Iniziano gli anni della massima creatività di Verga come scrittore verista. Pubblica la raccolta di novelle Vita dei campi; fra queste figurano Fantasticheria, L’amante di Gramigna e Cavalleria rusticana, che il compositore Pietro Mascagni trasformerà in un'opera lirica di straordinario successo. Scrive I Malavoglia, il primo romanzo del ciclo dei vinti. Entra in contatto con lo scrittore francese Edouard Rod che traduce Nedda e la fa pubblicare sulla Revue littéraire: da questo momento Verga sarà conosciuto e apprezzato anche all'estero. A Roma incontra Francesca Giovanna Annunziata Castellazzi contessa di Sordevolo, detta Dina, una donna affascinante e colta alla quale rimarrà legato per tutta la vita. Pubblica le raccolte di novelle Per le vie, ambientate a Milano, e Novelle rusticane, ambientate in Sicilia; una di queste – La roba – può essere considerata un primo abbozzo del romanzo Mastro don Gesualdo.

A teatro

1884

Scrive una riduzione teatrale di Cavalleria rusticana che viene rappresentata al teatro Carignano di Torino. E' un grande successo, grazie anche all'interpretazione di Eleonora Duse.

Il nuovo romanzo

1888

Sulla rivista Nuova antologia esce a puntate il suo nuovo romanzo, Mastro don Gesualdo, che sarà pubblicato per intero l'anno successivo a Milano.

Verga e Mascagni

1890

Viene rappresentata con grande successo l'opera lirica di Pietro Mascagni Cavalleria rusticana, tratta dall’omonima novella di Verga.

Il ritorno a Catania

1893

Torna a Catania, amareggiato dagli insuccessi di alcune produzioni teatrali e dai contrasti con Mascagni riguardo ai diritti di autore per Cavalleria rusticana. La vena creativa si esaurisce e Verga si dedica soprattutto alla cura della sua proprietà terriera, chiudendosi in un pessimismo che lo porta a temere ogni forma di ribellione popolare e ad approvare gli interventi repressivi del governo contro le manifestazioni degli operai. In questa fase della sua vita scriverà ancora molte novelle e il dramma sociale Dal tuo al mio, da cui poi avrebbe tratto il romanzo omonimo, pubblicato nel 1906.

La nomina a Senatore

1920

Riceve la nomina di senatore del Regno d'Italia.

La morte

1922

27 gennaio – Muore in seguito a un ictus e viene sepolto nel cimitero di Catania.