Non dicere ille secrita a bboce

Non dicere ille secrita a bboce

Una prima testimonianza scritta di volgare italiano (primi decenni del sec. IX): il graffito con il quale si avverte l'officiante della messa di Non dicere ille secrita a bboce, cioè di "non recitare ad alta voce le (orazioni) 'secrete'" [Roma, Catacomba di Commodilla]. Coevo, o leggermente anteriore, è l'Indovinello veronese, di aspetto più latineggiante (Separeba boves, alba pratalia araba / albo versorio teneba et negro semen seminaba) trascritto su un codice della Biblioteca Capitolare di Verona.

 

Fonte: Accademia della Crusca, "L'italiano dalla nazione allo Stato", a cura di Vittorio Coletti, Le Lettere, Firenze, 2011, pag. 13.

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