"Storie fiorentine"

    Letteratura e teatro

    Le Storie fiorentine Sono un’opera in 20 libri che abbraccia il periodo compreso fra il tumulto dei Ciompi (1378) e la battaglia di Agnadello[1](1509). Guicciardini la scrive a soli 26 anni, quando la repubblica fiorentina governata da Soderini sta entrando in un periodo di difficoltà che porterà al ritorno dei Medici. Lo scopo è quello di ricercare, alla luce degli eventi passati, le cause della crisi attuale di Firenze.


    Guicciardini loda la democrazia creata da Savonarola ed esprime un giudizio negativo su Lorenzo de’ Medici perché ha allontanato dal governo gli ottimati[2], gli uomini da bene che il popolo disprezza mentre sono gli unici, malgrado gli errori, capaci di dirigere in modo stabile e corretto la cosa pubblica.



    [1] La battaglia di Agnadello, detta anche battaglia della Ghiaradadda (cioè Gera d’Adda), combattuta tra i veneziani e le truppe di Luigi XII re di Francia. La Francia aveva aderito alla Lega di Cambrai, guidata da papa Giulio II, che prevedeva la spartizione dei territori governati dalla Repubblica di Venezia. La battagli si conclude con la sconfitta dei veneziani.

    [2] Gli ottimai sono cittadini che si distinguono per nobiltà, potere e ricchezza.

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