"Istorie fiorentine"

Letteratura e teatro

Scritte per incarico di Giuliano de’ Medici, narrano in otto libri la storia di Firenze, dalle origini fino alla morte di Lorenzo il Magnifico. Anche in questo caso Machiavelli, attraverso fatti realmente accaduti, espone le idee politiche che gli sono più care, come la condanna delle milizie mercenarie e la critica ai principi italiani del suo tempo: più che di una cronaca, quindi, si tratta di un’interpretazione degli eventi storici.


Pur di sostenere le sue convinzioni, Machiavelli non esita a travisare la realtà, come nel caso della battaglia di Anghiari: questo scontro sanguinoso, combattuto dalle milizie mercenarie che egli detesta, viene descritto come una farsa in cui muore solo un uomo caduto da cavallo.


Per comporre le Istorie Machiavelli riceve un compenso modesto (57 fiorini l’anno, poi portati a 100), ma accetta l’incarico perché questo gli permette di entrare in contatto con i Medici, che fino a quel momento lo avevano tenuto a distanza. Allo scopo di non compromettere i rapporti con i Signori di Firenze, Machiavelli decide di fermare la narrazione al 1492 in modo da evitare giudizi sulla cacciata dei Medici dalla città, avvenuta nel 1498.


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