"Erica e i suoi fratelli"

Letteratura e teatro

Erica e i suoi fratelli, che aveva inizialmente il titolo Erica come delle brughiere, è un romanzo rimasto incompiuto. Vittorini inizia a scriverlo nel 1936 e ne interrompe la stesura a causa dello scoppio della guerra di Spagna. La storia, ambientata nel dopoguerra, ha come protagonista Erica, una ragazzina di 15 anni che vive in una casa poverissima insieme a due fratelli più piccoli. I genitori sono emigrati al nord in cerca di lavoro ed Erica deve provvedere a tutto da sola. Quando le provviste lasciate dalla madre prima di partire finiranno, la ragazzina per vivere sarà costretta a prostituirsi.


Nel 1951 Giusto, il figlio di Vittorini, trova per caso in un cassetto il manoscritto del romanzo, che nel 1952 esce sul n.9 della rivista Nuovi Argomenti[1]; nel 1956 viene pubblicato come volume da Bompiani insieme a un altro romanzo breve, La garibaldina[2]. In questa edizione è contenuta una nota dove l'autore spiega i motivi che nel 1936 lo avevano spinto a interrompere l’opera.



[1]Era una rivista di politica e cultura, diretta da Alberto Carocci ed Alberto Moravia, attiva dal 1953 al 1964.

[2] La garibaldina è il racconto del viaggio in treno di un bersagliere attraverso la Sicilia. Fra le persone che l’uomo incontra c'è anche la Garibaldina una vecchia signora infagottata in panni da uomo con una nera stanchezza intorno agli occhi, e spettinata, trascurata anche se coperta di monili, meravigliosa proprio per questo, che ha seguito Garibaldi e che continua a battersi contro le ingiustizie sociali.

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