"Il Conte di Carmagnola"

Letteratura e teatro

Manzoni prende spunto da un saggio dello storico Sismonde de Sismondi, Storia delle Repubbliche italiane, in cui si parla di Francesco Bussone, vissuto nel XV secolo, prima povero contadino e poi soldato di ventura al servizio dei Visconti di Milano; come ricompensa per la sua bravura, il duca Filippo Maria lo aveva nominato Conte di Carmagnola e gli aveva dato in sposa la sorellastra Antonietta. Il duca, di carattere difficile e sospettoso, iniziò col tempo a trattarlo con ostilità e diffidenza e Francesco Bussone decise quindi di offrire i suoi servizi alla Repubblica di Venezia, la principale nemica dello stato di Milano; sospettato di tradimento dai Veneziani, il Conte di Carmagnola verrà da loro imprigionato e messo a morte. Manzoni, come gli storici del suo tempo, è convinto dell'innocenza del Conte e lo descrive come un uomo onesto e di animo nobile, vittima delle lotte fra stati che nel XV dilaniavano la penisola: una situazione tragica che, aprendo le porte alle potenze straniere, avrebbe condannato l'Italia a perdere per secoli la libertà.


Il Conte di Carmagnola, interrotto e ripreso più volte, viene pubblicato nel 1820 con una Prefazione, destinata a suscitare grande scalpore, in cui Manzoni motivava le innovazioni della sua tragedia rispetto alle regole codificate come le unità di luogo e di tempo e la funzione del coro.

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