"Adelchi"

Letteratura e teatro

La tragedia, in cinque atti, è ambientata in Italia durante la guerra tra i Longobardi, che la occupavano da tempo, e i Franchi, chiamati dal Papa per frenare una loro ulteriore espansione ai danni dello Stato della Chiesa. I fatti narrati, che iniziano con l'arrivo in Italia dei Franchi (773) e terminano con la sconfitta del Longobardi (775), si basano su una fedele ricostruzione degli avvenimenti, come testimonia lo studio Discorso storico sopra alcuni punti della storia longobardica in Italia condotto da Manzoni riguardo a quel periodo. Lo scrittore però, trasforma personaggi storici come Adelchi ed Ermengarda in eroi romantici attraverso i quali esprime la sua visione della storia e il suo credo religioso.


Adelchi è figlio del re dei Longobardi, Desiderio, e fratello di Ermengarda, data in sposa a Carlo Magno. La tragedia, che Manzoni dedica alla moglie Enrichetta Blondel, ha inizio con il ritorno di Ermengarda alla corte di Pavia perché il marito l'ha ripudiata per ragioni politiche. Questo evento, unito all'ordine di Carlo che i Longobardi lascino libere alcune terre appartenenti al papa, scatena la guerra. Adelchi cerca in ogni modo di evitare il conflitto, ma i suoi tentativi falliscono: i Franchi, grazie anche al tradimento di Svarto, un soldato longobardo che si è lasciato corrompere per sete di potere, sconfiggono i Longobardi e assediano Pavia. Nel frattempo Ermengarda, che si è rifugiata nel convento di San Salvatore dove è badessa la sorella Anselperga, muore di dolore quando apprende che Carlo, di cui è ancora innamorata, ha sposato un'altra donna. I Franchi conquistano Pavia e fanno prigioniero Desiderio; anche Adelchi, che si era rifugiato a Verona per cercare aiuti, viene ferito gravemente e catturato. La tragedia si conclude con la morte di Adelchi alla presenza di Desiderio e di Carlo, che gli chiede perdono e promette di riservare al padre un trattamento dignitoso.

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