Giosue Carducci

Letteratura e teatro
Carducci nel 1876. Foto di R. Borghi. Fonte: Archiginnasio

Giosue Carducci (Valdicastello, Lucca, 1835 - Bologna 1907), il primo italiano a essere insignito del premio Nobel per la letteratura, è il poeta di maggior successo negli anni complessi e difficili che seguono l’unificazione nazionale. Carducci esalta un ideale di vita che ha alla base valori umani e impegno civile, senso della storia e fiducia nella ragione, espresso attraverso una forma poetica alta e perfetta, di valore quasi sacro, capace di portare armonia nel tumulto delle passioni e di indirizzare i popoli verso nobili mete. Si definisce “scudiero dei classici” perché la sua opera, che si fonda sulla ricerca di un equilibrio fra responsabilità sociale e bellezza formale, ha come riferimento costante la classicità. La poesia di Carducci ha toni sinceri, commossi ed elevati quando canta gli affetti familiari, la bellezza della natura, l’amore, la gloria, l’eroismo; ma, soprattutto nella fase finale della vita, a questa vena genuina si sostituisce una posa più oratoria, un più ampio ricorso agli strumenti della retorica. Per questo, nel tempo, è stato celebrato ed esaltato come “poeta vate”, ma anche aspramente criticato e ingiustamente sminuito. La critica più recente lo ha definito “poeta del contrasto”, individuando nel contrasto fra la vita e la morte l’elemento più significativo e moderno che attraversa la sua produzione migliore, in versi e in prosa.

Cronologia